Lavorare per un canale di cinema come Rai Movie non significa solo scegliere e collocare i film ma include una quantità infinita di altre attività. Una di queste è l’attenzione costante ai formati dei film che trasmettiamo: perché se lo schermo televisivo resta sempre uguale, non altrettanto può dirsi dei film. Quella dell’aspect ratio corretta è una giungla in cui a volte diventa davvero arduo districarsi e in molti casi sono preziosissime le segnalazioni, attraverso le pagine social del canale, degli spettatori più attenti ed appassionati.
Facciamo l’esempio di una rimostranza che, per una volta, si è rivelata infondata per spiegare che tipo di lavoro bisogna fare. Nello scorso weekend compare sulla pagina Facebook del canale questa segnalazione di Fabrizio Di Dio relativa al film Disney Incredibile viaggio verso l’ignoto (Escape to Witch Mountain). Fabrizio, che a giudicare dal post (e ancor più dai commenti successivi alla mia prima risposta) è un vero appassionato, ha notato che nei due passaggi del film, lo scorso 15 agosto e poi il 28 dello stesso mese, sono cambiati non solo il formato della copia trasmessa ma anche i cartelli dei titoli di testa.
Un messaggio del genere, così circostanziato, imponeva un minimo di ricerca – anche perché ricordavo che sul film in questione avevamo avuto, proprio in occasione del passaggio del 15 agosto, un problemino: benché avessimo annunciato la presenza del secondo canale audio opzionale, per consentire a chi sa l’inglese di godersi la versione non doppiata, il film era infatti stato trasmesso soltanto in italiano, come ci era stato segnalato puntualmente dallo stesso Fabrizio.
Cosa era successo? Che il file digitale del film si era rivelato, a poche ore dalla messa in onda del 15 agosto, danneggiato. Pertanto, al fine di evitare una sostituzione dell’ultimo momento, le responsabili della messa in onda erano corse ai ripari con una copia più vecchia presente in archivio. Questa copia non aveva il doppio audio – ma aveva qualcosa di particolarmente apprezzato da certi appassionati, vale a dire i titoli di testa in italiano. Sempre più spesso, infatti, le major statunitensi producono un unico master per la distribuzione televisiva dei loro film e, inevitabilmente, si semplificano molto la vita utilizzando per tutti i territori i titoli originali.
Oltre a questo elemento, tuttavia, il film aveva un formato corrispondente a quello dei vecchi schermi televisivi, con un rapporto di base/altezza corrispondente a 4/3. Fabrizio, che come si diceva è uno spettatore particolarmente attento, ha notato che in questa versione si vedeva una parte più ampia del fotogramma rispetto a quella che si vedeva nella copia, nuova di zecca, trasmessa due settimane dopo, il 28 agosto. E ne ha dedotto che quest’ultima fosse in realtà incompleta: La prima visione del 15 agosto proponeva una edizione titolata in italiano e con il formato di schermo integrale fedele all’edizione originaria in 4:3 distribuita originariamente nei cinema negli anni 70 invece, l’edizione di questo pomeriggio e` diversa con i titoli in inglese e lo schermo croppato a 16:9. Devo scrivere “croppato” perche` si tratta di 4:3 ridotto cui sono state tagliate le porzioni superiori ed inferiori.
Fabrizio aveva ragione e torto allo stesso tempo: ragione nel notare come la prima versione fosse integrale – ossia mostrasse per intero il fotogramma originale – ma torto nel pensare che l’edizione originaria del film fosse in 4/3. Ma andiamo per gradi: ecco qui di seguito le screen capture delle due versioni per un confronto diretto.
Cosa nota l’osservatore attento? Non c’è dubbio che nella prima versione si veda una porzione di fotogramma maggiore: sopra la testa del personaggio centrale c’è molta più aria e la mano della bambina si vede tutta, mentre nella seconda versione è tagliata. Tuttavia, anche da due immagini di qualità bassa come questa si nota come la seconda versione abbia colori più brillanti e una definizione superiore.
Al di là di questo dettaglio, tuttavia, c’è un altro dettaglio importante da tener presente. Se si va a controllare la scheda del film su Imdb si nota che l’aspect ratio originale di Incredibile viaggio verso l’ignoto era 1,75:1. Un rapporto di base/altezza, insomma, più vicino ai 16/9 degli odierni schermi televisivi che al 4/3 di quelli precedenti.
Come è possibile, quindi, che esistesse una versione in 4/3? Perché molto spesso capitava che film destinati ad essere proiettati al cinema in un formato panoramico (o widescreen o come preferite chiamarlo) venissero girati col cosiddetto open matte, vale a dire impressionando l’intero fotogramma 35mm. Questo metodo aveva due vantaggi: consente, in fase di stampa, di effettuare se necessario qualche piccolo aggiustamento inquadratura per inquadratura, alzando o abbassando un poco l’immagine… e anche di trasmettere il film sui vecchi apparecchi televisivi riempiendo bene tutto lo schermo, senza imporre quelle bande nere sopra e sotto che tanti spettatori avevano in uggia. Il problema è che, in questo modo, in TV si vedevano a volte pezzi di fotogramma che non dovevano comparire. Nella versione che abbiamo trasmesso il 28 agosto si vede invece tutto quello, e soprattutto solo quello, che si doveva vedere originariamente nelle sale che proiettavano il film.
EXTRA:
Un esempio perfetto di questo fenomeno si trova sul sito http://www.widescreen.org/. La scena di Un pesce di nome Wanda con John Cleese nudo perde senso se si trasmette il film in open matte perché si scopre che sul set l’attore indossava in realtà un paio di calzoncini.