“Storie di animali” (2008)

Non avrei mai pensato che potesse succedere, ma ho scritto un libro per bambini.

In realtà, tutto è cominciato quasi dieci anni fa. Avevo finito di tradurre per Il Castoro un libro sulla lavorazione di “Psyco” di Alfred Hitchcock, pubblicato in Italia sulla scia dell’uscita del remake di Gus Van Sant (intitolato, senza quella piccola censuretta provinciale che era toccata all’epoca al capolavoro di Sir Alfred, “Psycho”) e ci avevo trovato dentro un paio di macabre poesiole che mi ero divertito a rendere, in italiano, cercando di reinventarne le rime per mantenerne, più che il concetto letterale, la giocosità. C’era un piacevole limerick, ad esempio, scritto da autore ignoto nel 1957:

Un certo Ed, bizzarro giovanetto,
una ragazza non la portava a letto:
se gli pungea vaghezza
ne tagliava via mezza
e conservava il resto in un cassetto.

Ma c’erano anche filastrocche più articolate e narrative come questa:

La vigilia di Natale tutto tace nella scuola vuote e buie son le scale né una mosca più ci vola. Gli insegnanti sono appesi per benino dal soffitto: Eddie e Gus, da loro attesi, si avvicinano al convitto.

A quanto pare, queste piccole traduzioni piacquero abbastanza da suggerire al Castoro che potevo essere la persona adatta a tradurre in italiano una divertente serie inglese di libri per bambini. Nacquero così sei librini tutti in rima: Storia di ragno, Storia di plancton, Storia di lumacone, Storia di gatto, Storia di cane e Storia di pipistrello. Libricini coloratissimi e paradossali, in cui la personalità di alcuni animali veniva raccontata con un umorismo spesso davvero surreale e quasi sempre (almeno per me) irresistibile.

Poi gli anni sono passati, io ho continuato a occuparmi soprattutto di cinema – per il Castoro e per altri editori – fino all’estate scorsa, quando Renata Gorgani mi ha fatto vedere un libro francese che aveva deciso di acquistare. Era una raccolta di bellissimi disegni di animali di vario genere, solo che i testi erano davvero modesti – scritti, probabilmente con la mano sinistra, da uno scrittore francese che, sospetto, credeva di aver di meglio da fare. La proposta per me era di buttar giù qualche raccontino alternativo… un po’ più corposo del micragnoso paio di righe elargite dall’originale, ma comunque contenuto in meno di una cartella, e dedicato a raccontare come il tale animale avesse ottenuto una delle sue caratteristiche più tipiche. Ma i tempi erano strettissimi e quindi ero incoraggiato a trarre “ispirazione” da racconti popolari o tradizionali, o anche a classici fuori diritti.

Due dei racconti (quello sul tucano e quello sulla zebra) erano già stati scritti e dovevano servire da modello. Poiché tra gli animali che dovevo ritrarre c’erano il leopardo, il rinoceronte e l’elefante, per cominciare mi sono rivolto a Kipling e alle sue “Just So Stories” che da piccolo mi avevano affascinato. I primi tre racconti sono, dunque, dichiaratamente, un adattamento delle sue invenzioni geniali – e mi ha sorpreso scoprire che non avrei avuto bisogno di ripassarle: ne avevo ancora un ricordo vividissimo nonostante il libro non lo leggessi da almeno trent’anni.

Solo che dopo aver adattato in breve le tre storie che ricordavo mi sono accorto che se avessi dovuto mettermi a cercare, leggere, scegliere e riscrivere decine di storie di animali non ce l’avrei mai fatta a consegnare in tempo. Si faceva prima a inventarle da zero, cercando – per quanto era nelle mie possibilità – di seguire le orme di Kipling. Non sapendo se le storie funzionavano, ho provato a raccontarle a mio nipote di sei anni. Sono rimasto sorpreso quando, raccontandogli per rompere il ghiaccio la storia dell’elefante (una di quelle adattate da “Just So Stories“, in effetti) è subito saltato su dicendo: “Questa la so!” Non è che mi fossi vantato che fosse farina del mio sacco, ma è riuscito a farmi sentire colto in fallo – così ho evitato accuratamente di raccontargli le altre non originali e mi sono sparato tutte quelle che avevo inventato solo io.

Mi è sembrato molto interessato. Non solo, quando, un paio di mesi dopo, gli ho detto che il libro stava per uscire, lui è saltato subito su e ha detto: “Ah, quelle storie in cui”… e ha cominciato a snocciolare le trame che gli avevo raccontato – ricordandosi dei dettagli che io stesso mi ero già completamente dimenticato. Di certo, la cosa prova solo che la mia testa è più arrugginita di quella di mio nipote, ma preferisco pensare che le storie gli siano piaciute.

Il link per Ibs: http://www.ibs.it/code/9788880334682/hess-paul/storie-animali.html
Il link al sito del Castoro: http://www.castoro-on-line.it/libri/schedadellibro.aspx?IDCollana=2&ID=544
Il link del libro su Anobii: http://www.anobii.com/books/Storie_di_animali/9788880334682/01703c43d2343fa941/

Aggiunta il 9 dicembre 2008: scopro che il libro su Psycho è stato appena ripubblicato con una nuova copertina un po’ più carina di quella precedente. Eccola. Nel frattempo, sono lieto di potermi bullare del fatto che a Più libri Più liberi, la fiera romana della piccola editoria che si è chiusa proprio ieri al Palazzo dei Congressi, Storie di animali è andato esaurito!

“Storie di animali” (2008)ultima modifica: 2008-11-14T23:57:00+01:00da albertofarina
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